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19 Luglio 2024

Trauma Spinale

Il Sistema nervoso centrale, intracranico ed extracranico, è ben protetto da un involucro osseo e può quindi essere danneggiato solamente da un trauma di forza tale da vincere la resistenza di quest’ultimo. Questo tipo di traumi spesso coinvolgono anche altri apparati ed organi.

colonna cane

Dal punto di vista neurologico, si possono distinguere due fondamentali eventi determinati dal trauma: la compromissione meccanica del midollo spinale di variabile entità e, successivamente, lo sviluppo di danni secondari come edema, emorragie, demielinizzazione e necrosi spinale.

La componente vertebrale, nella maggior parte dei casi, subisce delle lesioni quali fratture e/o lussazioni (dislocazioni), anche queste di variabile entità. Infine, meno frequenti ma di notevole importanza clinica, sono le ernie discali secondarie al trauma, accompagnate da deficit neurologici significativi.

Qual è la causa più frequente di trauma spinale in cani e gatti?

I traumi sono di solito dovuti ad incidenti automobilistici, cadute, aggressioni da parte di altri animali o ferite d’arma da fuoco.

Il paziente con trauma spinale necessita di una visita d’urgenza?

Il paziente traumatizzato richiede l’intervento immediato di medici e tecnici veterinari e dovrà quindi essere condotto in un’adeguata struttura veterinaria, possibilmente aperta 24/7, fornita di strumenti diagnostici di I e II livello (ad esempio, apparecchio radiologico, tomografia computerizzata, risonanza magnetica) e che possa garantire il ricovero ospedaliero e la possibilità di intervenire chirurgicamente, nel più breve tempo possibile, per eseguire eventuale decompressione spinale e/o stabilizzazione della colonna vertebrale.

Quindi, cosa si deve fare con un paziente traumatizzato?

I movimenti inopportuni fatti da un animale traumatizzato per paura, dolore o nel tentativo di alzarsi, possono peggiorare il danno causato dal trauma. Inoltre, manipolare l’animale potrebbe essere pericoloso per il proprietario stesso.
É quindi consigliabile ridurre i movimenti dell’animale collocandolo su una superfice rigida come un asse di legno con cui trasportarlo per condurlo nel più vicino pronto soccorso veterinario.  
Nel frattempo avvisare il pronto soccorso veterinario del eventuale arrivo del paziente traumatico.

Qual è la prognosi di tornare a camminare in seguito ad un trauma spinale?

Esistono diversi eventi traumatici che possono causare diversi gradi di lesione a carico del midollo spinale.
La visita clinica permette di capire la localizzazione ed il grado di deficit neurologico, ma non permette di effettuare una prognosi accurata, se non attraverso la sensibilità nocicettiva degli arti, che rappresenta l’unico fattore prognostico affidabile e che deve essere verificato solamente dal medico veterinario in condizioni tali da conservare la stabilità della colonna vertebrale.

Nel caso di sensibilità nocicettiva conservata, si ha una prognosi favorevole per il recupero parziale o completo dell’andatura. Al contrario, in caso di perdita della sensibilità nocicettiva, la prognosi è infausta, poiché probabilmente il danno del midollo spinale sarà irreversibile, con paralisi permanete.

All’arrivo in struttura, cosa succede?

All’arrivo di un paziente traumatizzato occorre verificare le condizioni generali del paziente, tenendo in considerazione il rischio di instabilità della colona vertebrale e sviluppo di patologie secondarie. In prima istanza, l’equipe medica si dedica alla valutazione generale del paziente escludendo ulteriori danni sistemici, ad esempio rottura d’organo, pneumotorace, emorragie, fratture ossee, etc. Inoltre, è fondamente ripristinare le funzioni fisiologiche del paziente (funzionalità cardiocircolatoria e respiratoria, stato di idratazione, etc.) prima di passare alla fase successiva con valutazioni specialistiche: neurologiche o ortopediche.

In cosa consiste la valutazione neurologica nel paziente traumatizzato?

Il paziente con trauma spinale richiede maggior cautela durante la visita neurologica, per evitare eccessiva manipolazione e di conseguenza ulteriori danni al midollo spinale. Di solito, si effettua una parziale valutazione con l’obiettivo di ottenere utili informazioni sull’integrità del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spianale) e periferico (nervi e muscoli) e, la localizzazione del danno (collo, schiena o coda)

Qual è lo step successivo alla visita neurologica?

L’iter diagnostico comprende esami ematici, esame radiografico del rachide, eventuale diagnostica per immagini di II livello ed infine, la scelta della terapia da seguire.

Qual è la differenza tra TC e RM?

Entrambe le tecniche di diagnostica per immagini sono considerate di notevole importanza in ambito clinico e nel caso del paziente traumatizzato. Inoltre, è importante specificare che ogni paziente richiede metodi e strumenti diversi per una diagnosi completa, da concordare con i proprietari.

L’esame TC ha una sensibilità maggiore sul tessuto osseo ed in caso di emorragia in fase iniziale (prime 48- 72 ore), è di breve durata e richiede minor tempo di anestesia.

L’esame di RM è più indicato per lo studio del sistema nervoso e permette di ottenere maggiori informazioni sull’integrità del midollo spinale o la presenza di eventuali lesioni, come ad esempio edema, emorragia, necrosi, rottura del midollo spinale, compressione esterna determinata ad esempio da ernia discale, ematoma o frammento vertebrale. D’altro canto, è un esame di maggiore durata che richiede tempi più lunghi di anestesia, rispetto all’esame TC.

Cosa è possibile determinare con una diagnostica per immagini di II livello?

  • La stabilità della colonna vertebrale;
  • Il grado di compressione del midollo spinale;
  • L’eventuale danno intra midollare
  • Localizzazione della lesione e lateralizzazione del danno spinale.
  • Emorragia intra midollare o extra midollare

E dopo la diagnosi, cosa si fa?

È importante associare la sintomatologia del paziente ai risultati della diagnostica avanzata per decidere la migliore scelta terapeutica da eseguire. Le due opzioni principali sono: la terapia conservativa, con analgesici, eventuale bendaggio e assoluto riposo in spazi limitati (“cage rest”) per un periodo potenzialmente lungo; la terapia chirurgica, da prendere in considerazione nei casi di instabilità della colonna vertebrale con o senza compressione spinale.

Che cosa dobbiamo tenere in considerazione al ritorno a casa? La gestione a casa del paziente neurologico, dopo un evento traumatico, potrebbe essere molto impegnativa, poiché potrebbe esserci la necessità di gestirne la minzione, il dolore, il cambio di decubito, etc. Inoltre, cani di grossa taglia richiedono maggior impegno fisico rispetto a gatti o cani di piccola taglia e, sono per questo, talvolta, di ancor più difficile gestione. Inoltre, l’impegno economico può dover riguardare anche eventuale fisioterapia o successive procedure mediche da eseguire dopo le dimissioni del paziente.

Alla luce di quanto detto, appare fondamentale che i proprietari siano a conoscenza della prognosi del proprio animale, prima di decidere con essi la terapia opportuna.

Autore Articolo

Dr. Nimrod Asiag

Medico veterinario specializzato in neurologia

Centro Neurologico Veterinario

Presso la Clinica Veterinaria Prealpi è attivo il servizio di neurologia, diagnostica per immagini avanzata e neurochirurgia con la presenza di tre medici veterinari formati presso il College Europeo di Neurologia.

Grazie alla presenza nella clinica di moderni macchinari quali risonanza magnetica e TC sarà possibile indagare la quasi totalità delle patologie neurologiche che possono essere riscontrate nei nostri animali.

risonanza magnetica


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