Oncologia Veterinaria

Presso la clinica Prealpi è attivo il servizio dedicato ai pazienti oncologici

L’oncologia è quella branca della medicina che si occupa della diagnosi e del trattamento dei tumori, in questo caso, del cane e del gatto. Esistono numerosissimi tipi di tumori, ognuno con il proprio percorso diagnostico e terapeutico.

I tumori maligni sono purtroppo una delle cause più frequenti di decesso nei piccoli animali, soprattutto negli ultimi anni a seguito dell’aumento della prospettiva di vita del cane e del gatto e grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche in medicina veterinaria.

Tumori Maligni e Benigni

Esistono due grosse categorie di tumori (o neoplasie): benigni e maligni.

I tumori benigni sono neoformazioni che possono originare in qualunque organo o tessuto e che somigliano molto all’organo o alla cellula normale dalla quale sono originati. Questi tumori, anche se nel tempo possono crescere notevolmente di dimensione rimarranno sempre patologie localizzate all’organo di partenza.
I tumori maligni, chiamati anche “cancri”, sono neoplasie che, oltre ad accrescersi nel punto da dove originano, hanno anche la possibilità di dare metastasi.
Con metastasi si intende il fenomeno coni il quale le cellule tumorali si spostano dalla zona in cui si sono formate a un’altra parte del corpo; virtualmente tutti gli organi, le ghiandole e i tessuti del corpo possono essere sede di sviluppo di metastasi di un tumore. Spesso sono proprio le metastasi e la diffusione del tumore le principali cause di decesso di un paziente oncologico.

Il punto di inizio di un percorso oncologico è la prima visita, durante la quale il medico raccoglie tutte le informazioni riguardanti l’animale (la cosiddetta “anamnesi”) e visualizza tutti gli esami in possesso del proprietario.
Al termine della visita viene emesso un sospetto diagnostico, viene riassunto il comportamento biologico del tumore dell’animale e vengono consigliati alcuni esami specifici per poter raccogliere informazioni più dettagliate.

Alla fine di questo processo e sulla base dei risultati raccolti, il medico potrà dare informazioni più precise riguardo la diagnosi e il tipo tumorale, informazioni riguardanti il migliore percorso terapeutico per la patologia dell’animale e potrà fornire indicazioni riguardo la prognosi, ovvero le possibilità di sopravvivenza dell’animale sulla base dei dati presenti in letteratura scientifica e sul comportamento biologico del tumore in causa.

Tumori più Frequenti nel Cane

  • Linfoma multicentrico
  • Mastocitoma cutaneo
  • Osteosarcoma
  • Emangiosarcoma splenico
  • Tumori orali
  • Sarcoma dei tessuti molli
  • Carcinoma polmonare
  • Sarcoma istiocitario
  • Tumori mammari

Tumori più Frequenti nel Gatto

  • Linfoma alimentare
  • Carcinoma squamoso del planum nasale
  • Carcinoma squamoso orale
  • Linfoma nasale
  • Tumori mammari
  • Sarcoma da inoculo
  • Mastocitoma

Il dr. Gianluca Maresca risponde ad alcuni quesiti che frequentemente i proprietari fanno.

oncologo veterinario

  1. Quando rivolgersi a un oncologo?

    Uno dei principali motivi per cui rivolgersi a un oncologo è per la valutazione di neoformazioni o noduli cutanei o sottocutanei. Questo tipo di alterazioni sono molto frequenti e non tutte sono di natura tumorale, come per esempio cisti o ascessi.
    E’ consigliato eseguire sempre un prelievo del nodulo con un piccolo ago e, sulla base del risultato dell’esame citologico, sarà possibile rivolgersi a un oncologo per discutere della diagnosi. E’ molto importante poter riconoscere il prima possibile questi noduli, così da diagnosticarli quando ancora sono di piccole dimensioni, rendendo più semplice il percorso terapeutico. Un oncologo potrebbe essere necessario in seguito a una prima visita generale per la presenza di sintomi non specifici come vomito ricorrente, feci molli, letargia o perdita di peso. Alla base di questi sintomi, soprattutto nei cani anziani, può essere presente un tumore; se il veterinario sospetta la presenza di una neoplasia, potrà indirizzarvi dall’oncologo per approfondire l’iter diagnostico.

    Riassumendo, se al vostro animale venisse diagnosticato un tumore o emergesse il sospetto della presenza di un tumore, è sempre indicato rivolgersi a un oncologo.
    Al termine della visita specialistica, il medico consiglierà alcuni esami per inquadrare meglio la patologia e per cercare di raggiungere una diagnosi più precisa possibile, tramite un percorso denominato “stadiazione”.

  2. Che cos’è la stadiazione?

    Con il termine stadiazione si intende un insieme di esami, diagnostici e di laboratorio, che servono per stabilire con più precisione l’estensione e la diffusione del tumore all’interno del corpo.
    Questo percorso è molto importante per dare indicazioni precise riguardo la neoplasia del vostro animale e, proprio per questo, spesso questi esami devono essere effettuati in sedazione o in anestesia generale.
    Alcuni esempi di stadiazione sono: studio radiografico del torace ed ecografia addominale con prelievi citologici; TC total body con mezzo di contrasto e campionamenti citologici. Sarà compito dell’oncologo consigliarvi il miglior percorso di stadiazione indicato per il vostro animale.

  3. Cosa succede dopo la stadiazione?

    Sulla base dei risultati che vengono raccolti, l’oncologo consiglierà il percorso terapeutico migliore per trattare il tumore del vostro animale. Non tutti i tumori vengono trattati allo stesso modo e potranno essere necessarie terapie locali, come la chirurgia, terapie che si diffondono in tutto il corpo, come la chemioterapia, o una combinazione di entrambi i trattamenti.

  4. Quali sono le cure a disposizione?

    Come accennato, abbiamo a disposizione tanti tipi di cure per i tumori dei nostri animali. Moltissimi vengono trattati, e a volte guariti, ricorrendo soltanto alla chirurgia. Per alcune tipologie di tumori risulta invece necessario ricorrere esclusivamente ad alcuni trattamenti farmacologici (chemioterapia).
    Successivamente alla chirurgia e all’esame istologico che viene eseguito sul tumore rimosso al vostro animale, potrà essere necessario eseguire una chemioterapia per andare a ridurre il rischio di formazione di metastasi per poter aumentare le prospettive di vita del paziente.

  5. E’ sempre necessario rimuovere chirurgicamente i tumori?

    No, non sempre. Alcuni tumori, come quelli che originano dal sangue o quelli che presentano già metastasi al momento della diagnosi, non vengono trattati con la chirurgia ma con altre strategie, come ad esempio la chemioterapia.

  6. Cos’è la chemioterapia?

    Con “chemioterapia” si intende il trattamento a base di farmaci contro i tumori. La chemioterapia è
    un trattamento sistemico, cioè che si diffonde in tutto il corpo.

  7. Qual è lo scopo della chemioterapia?

    Lo scopo principale della chemioterapia nel cane e nel gatto è quello di salvaguardare e rispettare la qualità della vita del paziente. Purtroppo spesso la chemioterapia non può fornire una guarigione e, appunto per questo, è necessario mantenere molto alta la qualità della vita. Se questo primo scopo viene ottenuto, la chemioterapia può anche dare la possibilità di prolungare la vita del vostro animale.

  8. Il mio animale starà male durante la chemioterapia, come succede negli uomini?

    Considerando che lo scopo principale è quello di rispettare la qualità di vita, i dosaggi dei chemioterapici che vengono utilizzati spesso non provocano effetti collaterali.
    Purtroppo i farmaci chemioterapici colpiscono anche le cellule “buone” dell’organismo e alcuni effetti collaterali sono comunque possibili. Fortunatamente, la maggior parte di questi effetti sono spesso lievi e di breve durata.

  9. - Quali sono gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici?

    I principali effetti collaterali di tutti i chemioterapici sono a carico dell’apparato gastroenterico, con il possibile sviluppo di nausea, vomito o la comparsa di feci molli o diarrea.
    Questi sintomi possono comparire qualche giorno dopo la somministrazione del farmaco e durare per 24-48 ore e sarà premura dell’oncologo dare tutte le indicazioni riguardo la loro gestione. Un altro tipo di effetto collaterale dei chemioterapici è a carico del midollo osseo, con possibile riduzione del numero dei globuli bianchi neutrofili e delle piastrine, anch’essi dopo qualche giorno dalla somministrazione del farmaco.
    Questi due effetti collaterali passano spesso inosservati perché sono frequentemente di lieve entità. In caso, invece, fossero più gravi, il paziente può sviluppare febbre e stanchezza, spesso correlata a un numero basso di globuli bianchi neutrofili, oppure possono comparire segni di sanguinamento (es. perdita di sangue dal naso, piccoli ematomi cutanei), correlati a un basso numero di piastrine. Fortunatamente, questi due effetti avversi sono abbastanza rari e, nel caso dovessero presentarsi, è molto importante riconoscerli precocemente per impostare una corretta terapia il prima possibile.
    Infine, alcuni farmaci chemioterapici possono essere associati a specifici effetti collaterali (es. cistite emorragica o tossicità cumulative) e sarà compito dell’oncologo informare il proprietario prima dell’inizio della somministrazione del chemioterapico.

  10. Come funziona la chemioterapia?

    I farmaci chemioterapici possono colpire i tumori in molti modi diversi, dipendenti sia dalla tipologia del farmaco sia dalla strategia terapeutica che viene impostata.
    La chemioterapia “convenzionale”, anche chiamata “dose massima tollerata”, ha come scopo quello di uccidere direttamente le cellule del tumore, cercando di indurre una risposta, ovvero una sua riduzione di dimensione ed estensione, andando così a ritardarne un peggioramento.
    Altre strategie terapeutiche, come la chemioterapia metronomica o la chemioterapia a bersaglio molecolare, non hanno lo scopo primario di uccidere le cellule tumorali ma, con svariati meccanismi, vanno a ridurne la crescita e la progressione, togliendo al tumore alcune sostanze nutritive e attivando il sistema immunitario del vostro animale.

  11. Quanto dura la chemioterapia?

    La durata della chemioterapia dipende da molti fattori, fra i quali il tipo di tumore, la strategia che viene intrapresa e i farmaci che vengono scelti. Esistono numerosi protocolli terapeutici e sarà compito dell’oncologo discuterne con il proprietario, per trovare quello più adatto e indicato per trattare la patologia del vostro animale.
    Anche la cadenza di somministrazione dei farmaci è molto variabile; alcuni protocolli prevedono visite settimanali, altri visite ogni tre settimane e altri ancora prevedono la somministrazione per bocca del farmaco ogni giorno, senza necessità di venire in clinica.

  12. Quando è consigliata la chemioterapia?

    La chemioterapia è indicata in numerosi casi.
    Può essere utilizzata prima (neoadiuvante) o dopo (adiuvante) una chirurgia, per cercare di aumentare le prospettive di vita; può essere indicata come unico trattamento, nei casi dei tumori del sangue (linfoma e leucemia) o in alcuni casi di tumori maligni metastatici; può essere abbinata ad altri tipi di trattamento locali, come la radioterapia e l’elettrochemioterapia.

Il dott. Gianlusa Maresca, dal 2022 collabora con la Clinica Veterinaria come oncologo medico.

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